lunedì 28 novembre 2016

Focus: la storia del mondo in 100 cose

In questo focus ho trovato interessante rapportare il mio colore con un articolo pubblicato dalla BBC, riguardante la "Storia del mondo in 100 cose", tutti oggetti esposti al British Museum di Londra.

Per primo ho selezionato il vaso rituale cinese della dinastia Zhou, utilizzato per le offerte di cibo per gli antenati. L'oggetto è decorato con grandi teste di animali con zanne affilate che banchettano con degli uccelli; questo vaso è realizzato attraverso sofisticate lavorazioni del bronzo, che sono state impiegate in Medio Oriente e in Europa molto tempo dopo.
Vaso rituale dinastia Zhou (1100-1000 A.C.)

Il secondo oggetto analizzato (o meglio i due) sono due fiaschi da cerimonia o banchetto, usati per versare idromele, vino o birra. Questi due reperti sono un ottimo esempio di arte celtica (probabilmente appartenevano ad una ricca famiglia, perché sono fabbricati con materiali costosi all'epoca come il corallo proveniente dal Mediterraneo).
Fiaschi di manifattura celtica (V° secolo A.C.)

Il terzo oggetto è una tazza di giada, decorata con un drago derivante dalla cultura orientale. Questo oggetto appartenne a Ulugh Beg, sovrano dell'impero timuride dell'Asia Centrale; nella credenza popolare si riteneva che questa tazza potesse rilevare il veleno se inserito all'interno, in particolare l'oggetto reagiva rompendosi in mille pezzi se veniva a contatto con ogni tipologia di veleno, salvaguardando in questo modo la salute e l'incolumità del sovrano.
Tazza di giada di Ulugh Beg (1430 D.C.), Samarcanda, Uzbekistan 

L'ultimo oggetto analizzato è un pendaglio a mosaico raffigurante un serpente a due teste.
Realizzato in turchese, veniva usato durante le cerimonie sacre dal popolo azteco, originario dell'attuale Messico; l'immagine del serpente era molto importante nella cultura azteca in quanto era la rappresentazione del loro venerato dio, Quetzalcoatl, letteralmente "il serpente piumato".
Pendaglio cerimoniale serpente a due teste (XV°- XVI° secolo), Messico

domenica 27 novembre 2016

Step 18 - Colore tè verde nell'arte pittorica

Andrò ad analizzare il colore tè verde nelle arti pittoriche, nello specifico in quelle opere in cui il mio colore risulta evidente, poiché occupa la scena o addirittura è protagonista dell'opera.
Il risultato della mia analisi (molto lunga in quanto è un colore molto particolare!) è stata l'opera di Vincent Van Gogh , "Natura morta: vaso con rose" (1890), nel quale il mio colore fa da sfondo e si mescola con diverse tonalità di verde, rendendo l'opera ancora più ricercata da questo punto di vista.
Nel quadro si nota subito la sua appartenenza alla corrente Impressionista, anche se è meno evidente rispetto a precedenti opere dello stesso autore, in quanto è stato realizzato poco prima della sua "liberazione" dal manicomio di Saint-Rémy, quindi più vicino alla sua guarigione e alla sua svolta artistica, che lo portò a cambiare in parte il suo stile.
I fiori sono una costante nelle opere di Van Gogh e il pittore associa i colori verde e rosa alla stagione primaverile.
Attualmente il quadro è di proprietà della National Gallery Of Art di Washington D.C.


Vincent Van Gogh, "Natura Morta: vaso con rose", 1890, Washington National Gallery Of Art

domenica 20 novembre 2016

Step 17 - Colore tè verde nei brevetti

In questo post ho trovato l'associazione del colore assegnatomi con lo scenario dei brevetti mondiali.
Il risultato è stato trovare il mio colore (Tè Verde), o comunque il più vicino possibile cromaticamente, nella tipologia di carte da gioco da collezione, più nello specifico il gioco "Magic: l'Adunanza" (1993), il primo gioco di carte collezionabili del mondo, creato da Richard Channing Garfield e pubblicato dalla Wizard Of The Coast Inc.,fondata nel 1990 a Seattle.

Di seguito propongo il brevetto originale di Garfield:
Numero di pubblicazioneUS5662332 A
Tipo di pubblicazioneConcessione
Numero domandaUS 08/544,306
Data di pubblicazione2 set 1997
Data di registrazione17 ott 1995
Data di priorità22 giu 1994
Stato tariffaPagato
Pubblicato anche comeCA2128634A1, CA2128634C, USRE37957
InventoriRichard Channing Garfield
Assegnatario originaleWizards Of The Coast, Inc.


Fonte originale: Google Patent Search (link)


E anche gli schizzi del prototipo/brevetto di quello che sarebbe poi diventato uno dei giochi di carte più famosi al mondo:
Il colore in questo gioco di carte è davvero fondamentale (vedi le regole del gioco); esistono cinque colori principali, a ciascuno dei quali viene assegnato un significato ed una categoria: ad esempio il bianco è il colore della rettitudine e dell'ordine, della legge e della luce; il blu è il colore dell'illusione e dell'inganno; il nero è il colore della corruzione e della morte; il rosso è il colore del caos e della passione; infine il verde (il mio colore) è associato alla natura e alla vita, definito come il colore dell'istinto selvaggio e dell'evoluzione.

Di seguito allego la categoria di carte (verde) che mi ha condotto a questa associazione (forse un po bizzarra) tra colore e brevetto:

Si noti come la presenza del colore è di primaria importanza in questo gioco di carte.

sabato 19 novembre 2016

Step 16 - Colore tè verde nel design

Sono andato ad analizzare in questo post una delle icone del design italiano nel dopoguerra ed in seguito nel mondo, nella colorazione più vicina al colore "Tè Verde": sto parlando della famosissima "Vespa"!
Piaggio Vespa, modello PX125 (anno di produzione 1977- 2010)

Brevettata nel 1946 da Corradino D'Ascanio, ingegnere aeronautico della Piaggio, è diventata nel tempo uno dei prodotti di design industriale più famosi al mondo, usata più volte come simbolo del design italiano stesso, tanto da essere tutt'oggi esposta nelle collezioni permanenti del "Triennale Design Museum" di Milano e del MoMa di New York.

La Vespa nasce nel clima del dopoguerra italiano, quando l'Italia si trovava allo stremo delle forze: mancava il lavoro, scarseggiavano i beni di prima necessità e l'economia era ad un minimo storico. Ma la guerra era finita, quindi si poteva iniziare a pensare in "positivo" e quindi ad una Ricostruzione.
Il problema della mobilità si pone subito come uno dei più urgenti per rimettere in sesto l'economia del paese: si iniziano a ripristinare linee ferroviarie, autostrade per favorire lo scambio,il commercio e il lavoro.
Molte persone utilizzavano la bicicletta, ma essa era poco pratica per coprire lunghe distanze e strade dissestate. In questo periodo si soffriva la mancanza di mezzi di trasporto pratici ed economici.
In questo scenario si inserisce la figura di Enrico Piaggio, che matura l'idea di lanciare sul mercato un prodotto del tutto nuovo: partendo da studi di ergonomia per la forma e da nozioni di aeronautica per la carrozzeria esterna, Piaggio riuscì a creare un mezzo di trasporto pratico e comodo, nonché economico per far fronte alla crisi del dopoguerra ed essere così accessibile a tutti.


venerdì 18 novembre 2016

Step 15 - Colore tè verde nella pubblicità

In questo post sono andato a ricercare il colore tè verde nella pubblicità, più precisamente nella cartellonistica pubblicitaria (contemporanea e non) di noti brands.
Il colore può essere presente in tutto il manifesto, nello sfondo o solamente in un elemento che caratterizza la scena grafica.
Nella scelta del colore mi sono rifatto alla codifica del "colore tè verde" secondo le già citate coordinate del colore (non ho preso il colore della bevanda o di pubblicità relativa ad essa, poiché differiscono nella resa cromatica).

Il primo manifesto analizzato è stato realizzato da Marcello Dudovich, un noto grafico italiano appartenente all'Art Nouveau di inizio '900.
In particolare è stato realizzato per Pietro Bortolotti, nella campagna pubblicitaria per i suoi profumi.
Possiamo notare come il colore analizzato occupi tutto lo sfondo attorno all'immagine centrale.
Marcello Dudovich, manifesto per Pietro Bortolotti (1899)

Il secondo manifesto analizzato è stato stampato dalla ditta francese L. Revon et Cie, per la nota ditta di liquori "Absinthe"; in particolare nel manifesto viene presentato lo specifico prodotto "Absinthe Blanqui".
Possiamo notare la presenza del colore nel vestito della donna dallo sguardo ammiccante, nel nastro che le lega i capelli e infine nella grafica che contorna la figura della donna e crea un contrasto cromatico davvero piacevole con lo sfondo circostante.
L. Revon et Cie, "Absinthe Blanqui Maquette" (1898) 

Il terzo manifesto analizzato è di Raymond Savignac, un pubblicitario francese della seconda metà del Novecento.
Si tratta della celebre pubblicità per l'acqua minerale "Perrier" (1951).
Il colore prende forma nello sfondo che contorna la figura dell'omino rosso che sorregge il prodotto.
Raymond Savignac, manifesto acqua Perrier (1951)

L'ultimo manifesto analizzato riguarda una pubblicità di metà Novecento della casa automobilistica tedesca, la "BMW", in particolar modo il nuovo modello uscito nel 1963, la "1800".
In questo caso il colore riguarda proprio la verniciatura della vettura, posta in primo piano nel manifesto.
Manifesto "BMW 1800" (1963)

giovedì 17 novembre 2016

Step 14 - Tè Verde nella chimica

Andrò ad analizzare il colore tè verde ottenuto nelle reazioni chimiche tra diversi composti o proprio di alcuni pigmenti, che a loro volta formano composti specifici (essendo un colore molto particolare ho cercato colori molto vicini cromaticamente al colore assegnatomi).
Per non andare fuori tema, non ho tenuto in considerazione la composizione chimica propria del Tè verde bevanda, perché presenti altri colori.

Per primo ho trovato un pigmento artificiale in polvere, di colore "Terra Verde Naturale" (7006). E' composto da ftalocianina PG7 (C32H18N8) e acido nitroso PG8 (HNO2).

Infine ho trovato una reazione tra diversi elementi chimici molto interessante: è una reazione che è stata fatta quando l'idrossido di nichel (Ni(OH)2) precipitato (il liquido verde) si è formato dopo l'aggiunta del solfato di nichel (NiSO4)  ad una soluzione di idrossido di sodio (NaOH).

Di seguito allego l'immagine della reazione davvero spettacolare.





mercoledì 16 novembre 2016

Step 13 - Tè Verde nel fumetto

In questo post ho inserito le citazioni presenti in un dialogo di una strip estrapolata da un fumetto narrativo (non ho preso in considerazione nè il colore "Tè verde" inteso proprio come colore, ma solo la presenza del colore sotto forma scritta, nè le copertine di fumetti, perché lo step non lo richiedeva).

Detto ciò, iniziamo!

La prima strip analizzata si intitola "Thoughts from Iceland" (2013) ed è una serie di fumetti che raccontano le vicende dell'autore stesso, i suoi pensieri e le sue opinioni nei lunghi viaggi
da lui intrapresi (in questo caso in Islanda).




In questa strip troviamo il simpatico ed ironico papero Milton con il suo fidato assistente robot alle prese con la classica "ora del tè". E' un estratto da "Milton 5.0" (2012), scritto da Tim Thayer.




Le ultime due strip sono estratte da "Humboldt" (2009-2010), una serie di racconti su un simpatico albatro amante del tè, ma che odia il tè verde, e il suo fidato amico Ellery, il guardiano del faro. Questo fumetto è stato realizzato da Bren Romans, una fumettista inglese.